Questione Di Gusto!

Il gusto varia al mutare dei quattro sapori fondamentali:dolce,salata,acido,amaro. Alla base delle 3000 papille gustative ci sono i bottoni gustativi. Il dolce si sente sulla punta della lingua,il salato e l’acido ai lati,l’amaro sul fondo. queste sono quattro ragioni per non deglutire il cibo senza averlo prima masticato.

L’ORECCHIO: il nostro orecchio percepisce i rumori della bocca,quando mastica,insaliva,sgranocchia,succhia ecc… le vibrazioni sonore,trasmesse dall’apparato acustico,informano il cervello su cosa si sta mangiando.

IL NASO: il nostro naso trova gli odori,mentre il cervello li impara un po’alla volta. grazie ai neuroni olfattivi,il cervello riesce a riconoscere molti odori:tra i 3000 e i 15000

I NERVI: il nervo ci permette di apprezzare a fondo gusti e sensazioni alimentari:(questo nervo si chiama nervo trigemino. di questi nervi c’è né uno su tutti i lati del viso. questo nervo trasmette la sensazione del piccante,dell’aspro e de fresco.

mela

pzza

nervo

Creato Da Luca

Scheda di lavoro: La forza del pane

Fonte (modificato):

http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/01/28/la-forza-della-farina/

Il grano, o frumento, tenero (Triticum aestivum) è originario del medio oriente. La sua farina è alla base di moltissime preparazioni: pane, pizze, focacce, torte, brioches, biscotti, dolci lievitati e così via.

I più grandi produttori di grano tenero (fonte FAOstat) sono Cina, India, Usa e Russia. L’Italia nel 2007 era al 19° posto e non essendo autosufficienti importiamo il 70% del frumento che consumiamo. Siamo invece al secondo posto dietro il Canada come produttori di grano duro, che usiamo principalmente per produrre pasta, ma anche in questo caso siamo costretti a importarne il 40%. La superficie coltivata a grano, sia duro che tenero, in Italia è diminuita negli ultimi 20 anni

La farina di grano tenero è composta per la maggior parte da amido (64%-74%) e proteine (9%-15%), principalmente glutenina e gliadina. Queste, a contatto con l’acqua e per azione meccanica, si legano fra loro e formano un complesso proteico chiamato glutine, creando una specie di maglia elastica. Il glutine assorbe una volta e mezzo il suo peso in acqua, e durante la lievitazione trattiene l’anidride carbonica sviluppata dal lievito. 

Lievitazione biologica

Lievito + zucchero → Alcool + aromi + CO2

Classificazione delle farine

Qui potete vedere una rappresentazione grafica di un chicco di grano o, più precisamente, di una cariosside. La buccia esterna, i tegumenti, costituisce la crusca. Abbiamo poi il germe o embrione e infine l’endosperma, cioè la parte che, contenendo l’amido e le proteine che formano il glutine, più ci interessa. Nella produzione della farina il chicco viene privato del germe e dell’involucro esterno. L’endosperma viene poi rotto e macinato in fasi  successive per produrre una farina del tipo desiderato. Poiché la crusca è più ricca di minerali mentre l’endosperma, ricco di amido, ne contiene molti meno, la legge italiana ha deciso di classificare le farine in commercio in base al contenuto di minerali. O meglio, vengono classificate in base alle ceneri, cioè a quello che rimane dopo aver bruciato la farina (i minerali e i loro ossidi non bruciano). Più è basso il contenuto di ceneri, più la farina è stata prodotta con il solo endosperma, e più è bianca. La farina “integrale” avrà invece il massimo contenuto di ceneri perché tutto il chicco è stato utilizzato e sarà più scura. Nell’industria molitoria di parla di abburattamento, cioè della percentuale di farina estratta da un chicco. La “resa” insomma. L’analisi delle ceneri di una farina è quindi una misura dell’abburattamento ottenuto. La legge italiana classifica le farine di grano tenero nei tipi 00, 0, 1, 2 e integrale.

Tipo di Farina

Umidità max

Ceneri min

Ceneri max

Proteine min

Abburattamento

00

14.50%

0.55%

9.00%

50%

0

14.50%

0.65%

11.00%

72%

1

14.50%

0.80%

12.00%

80%

2

14.50%

0.95%

12.00%

85%

Integrale

14.50%

1.30%

1.70%

12.00%

100%

Altre farine

A queste farine se ne aggiungono altre meno universali, ma comunque molto presenti a livello locale.

Farina di mais: usata nella regione americana è una farina che viene generalmente sbiancata con soda caustica e impiegata per fare le tortillas.

Farina di riso: è una farina impiegata soprattutto in oriente, generalmente la farina che si trova è amido puro, anche se in commercio si trova la farina integrale.

Farina di farro: è un parente stretto del grano e si presta da una ragionevole levitazione, più o meno agli stessi livelli del grano duro. Conferisce al pane un sapore rustico.

Farina di grano saraceno: è una farina che non appartiene ai cereali e si ricava per ottenere prodotti tipici come i pizzoccheri, alcuni dolci, e la polenta taragna. E’ ricco di proteine ma non contiene glutine pertanto per panificarlo va aggiunta una farina ad alta forza.

Farina di segale: è una farina molto utilizzata nel nord Europa per ottenere un pane molto scuro, viene mischiata spesso con farina di frumento perché povera di glutine. Ha poche proteine e quindi poco glutine e di conseguenza lievita con difficoltà. Assorbe però molta acqua ed è adatta a fare pane a lunga conservazione.

W: cos’è?

Un apparecchio, l’Alveografo di Chopin, inventato nel 1921 da Marcel Chopin, fornisce un indice che viene ormai comunemente utilizzato da panificatori professionisti e, ultimamente, anche dagli amatori: W, spesso un po’ impropriamente chiamato forza della farina.

alveografo

Nell’alveografo viene soffiata dell’aria nel centro di un disco di pasta di peso e idratazione standard per produrre una bolla, in modo da simulare l’effetto della lievitazione, e misurare la capacità dell’impasto di trattenere il gas. Sotto l’effetto della pressione dell’aria insufflata la bolla si espande sino a rompersi. Il risultato di questa prova è un Alveogramma, che riporta un grafico della pressione (P) in funzione dell’estensione (L) della bolla di impasto.

alveogramma

Il massimo della curva identifica P, che rappresenta la tenacità del glutine, mentre L rappresenta l’estensibilità: più è elevata e più l’impasto è estensibile.

Ai fini pratici questi due parametri vengono combinati, dividendoli tra loro, per calcolare l’indice P/L. Il valore di riferimento è di 0.5. Una farina per biscotti avrà un valore di W e di P/L bassi (ad esempio W=100 e P/L = 0.4) mentre una farina per prodotti lievitati avrà W e P/L alti (ad esempio W=350 e P/L=0.6). Un valore di P/L troppo alto indica una farina troppo resistente e poco estendibile, di difficile lavorazione. Al contrario, un P/L troppo basso indica una farina poco resistente e troppo estendibile

Farine con W tra 90 e 160 sono dette ‘farine deboli’. Hanno un basso contenuto proteico, solitamente 9%, e vengono  utilizzate per produrre biscotti secchi o gallette. Farine con W compreso tra 160 e 250 hanno una forza media. Sono usate ad esempio per il pane pugliese o quello francese, per impasti diretti o lievitazioni brevi, per pizze e focacce.

forza farina

Prevenire i tumori? Cominciamo dalla tavola!

Dieci consigli per ridurre il rischio del cancro

  • 1 Mangiare in modo equilibrato, scegliendo cibi genuini preferibilmente da agricoltura biologica;
  • 2 Mantenere il peso ideale;
  • 3 Effettuare screening;
  • 4 Limitare l’assunzione di alcol;
  • 5 Non fumare;
  • 6 Svolgere regolarmente attività fisica;
  • 7 Proteggere la pelle dai raggi solari (o lampade abbronzanti);
  • 8 Favorire l’allattamento al seno;
  • 9 Evitare sostanze e ambienti potenzialmente cancerogeni;
  • 10 Attenzione alla familiarità, molti tipi di cancro sono genetici.

Leggi l’articolo completo QUI.

LE BRUSCHETTE

PRIMA DI TUTTO SI PRENDE DEL PANE (AVANZATO MI RACCOMANDO)E LO SI TAGLIA A FETTINE E LO SI METTE DA PARTE.POI SI PRENDE LA MOZZARELLA E LA SI FA A CUBETTI E LA SI METTE DA PARTE.DOPO SI PRENDE IL SUGO DI POMODORO E LO SI METTE SULLE FETTINE DI PANE E POI CI AGGIUNGETE LA MOZZARELLA.DOPO AVERLE PREPARATE BISOGNA METTERLE NEL FORNO A CIRCA 275° PER UN QUARTO D’ORA O VENTI MINUTI, INSOMMA QUANDO VEDETE CHE SONO BELLE CROCCANTI LE TIRATE FUORI E… BUON APPETITO!!!

INGREDIENTI:

-PANE AVANZATO.

-MOZZARELLA.

-SUGO DI POMODORO.

 

Ripartizione percentuale dell’energia
Composizione percentuale
Proteine 8%
Lipidi 19%
Carboidrati 73%
Alcol 0%

foto 1

 

Ludovica